12 MAGGIO 2023 GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE

“Celebrando gli Eroi in Divisa del Settore Sanitario”
Perché oggi è la giornata internazionale dell’infermiere?
Oggi proponiamo un intervista ad un Infermiere che lavora al Pronto Soccorso del P.O. di Bronte.
“Il 12 maggio 1820 è nata Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne.
Da allora questa figura è cresciuta in maniera esponenziale. Si è arrivato a riconoscere l’infermiere come parte attiva del processo assistenziale, una vera professionalità fondamentale, ma oggi tutto questo è realmente così?” – Continua l’infermiere – “Anche dopo l’istituzione di corsi di laurea, di master di primo e secondo livello, aree specialistiche, ricerca, ancora oggi sono in molti a pensare che è una professione come le altre, compresi chi lavora in ambito sanitario.
In piena pandemia sembrava che la popolazione incominciasse a capire l’importanza di questa figura, addirittura classificandoci “Eroi“, ma purtroppo fuoco di paglia.
A tutti i livelli, da nord a sud, la continua carenza di questa figura, mette in discussione tutto! Come?
Continue aggressioni verbali e non, i turni massacranti, che spesso portano a quello che gli esperti chiamano “stress lavoro correlato“, il continuo sopperire a ciò le altre figure mancanti o carenti non fanno.“
Continua “Ho un esperienza lavorativa trentennale, ho vissuto sulla mia pelle la crescita professionale dell’infermiere. Ho lavorato in presidi ospedalieri del Nord ed in Sicilia, proiettato al P.O. di Bronte?
Ecco cosa succede:
Anche se parliamo del Pronto Soccorso di un piccolo ospedale, le difficoltà sono ancora più accentuate, visto che tutto cade sulle spalle del Pronto Soccorso.
Noi giornalmente assistiamo tutte le persone che si rivolgono a noi perché siamo gli unici sempre presenti, giorno e notte, festivi e feriali, Natale e Pasqua. Noi siamo quelli che al Pronto Soccorso li accogliamo sempre per assisterli e spesso per salvare loro la vita.
Giornalmente mi devo confrontare con una Direzione Generale, che non ascolta e soprattutto non risolve i problemi aziendali, una Direzione Sanitaria di Presidio che da un lato verbalmente cerca di metterti nelle condizioni di poter lavorare, dall’altro lato, si avvale sempre delle stesse persone, attingendo risorse dove lì, dove ci sono quelli che lavorano e, come tutti sanno… le risorse sono all’osso.
Spesso e volentieri ti senti dire di sopperire tu alle mancanze di altri, e grazie al senso di responsabilità che ci contraddistingue non riusciamo a dire mai no.“
Conclude l’intervista dicendo – “Molti festeggiano la propria giornata mondiale con lustrini ed auguri,… a noi del P.O. di Bronte ci piace ricordare questa ricorrenza lavorando e cercando di dare il meglio per gli altri, perché ci piace il nostro lavoro.
Esistiamo perché ci sono le persone da curare, ma chiediamo solo una cosa: di poterlo fare meglio di lavorare rivendicando la nostra dignità e rispettando la dignità delle persone che soffrono…“